10/08/2012

In azione

Questo personaggio sinistro ahimè sono io, durante la presentazione alle giornate di Bogotà.


Qui con Gustavo Wilches, un gran saggio colombiano, che ha fatto un magnifico intervento.


Eccoci a Medellín, vari giorni dopo, nel cortile di una delle sedi dell'ITM, università tecnologica pubblica.
Mi ha sopreso un tabellone elettronico, visibile nella foto, dal quale si emettevano informazioni animate.


La prima giornata, a Medellín, l'abbiamo fatta in questa "cattedrale", ora sconsacrata...




Nei giorni successivi, ci hanno messo in una sala più piccola. Ecco Chris che fa il suo intervento.


Queste immagini sono invece relative ad una visita in una scuola d'arte, sempre di Medellín.



Panoramiche

La città di Bogotá, immensa, vista dalla terrazza di Monserrate.


Questa è invece Medellín, da un terrazzo dell'università ITM, guardando verso sud.


Sempre a Medellín, uno sguardo in direzione opposta, verso il nord dei quartieri poveri.


Infine, una panorama di pubblico, alla Uniminuto, in un incontro con gli studenti.


Curiosità

Una delle caratteristiche di Bogotá riguarda il suo sistema di trasporto pubblico, affidato in prevalenza a dei piccoli bus, che si caratterizzano per la gamma molto varia di colori della carrozzeria, per i cartelli con cui annunciano i loro percorsi (che non sono riuscito a fotografare), anche loro sgargianti e fantasiosi, per il funzionamento semianarchico per ciò che riguarda le fermate (l'autista può raccoglierti e scaricarti dove a te conviene, senza che esistano posti fissi e prestabiliti), e altre cose del genere. 


Qua siamo fuori Bogotá, ma le caratteristiche non cambiano di molto...


Questa immagine, invece, è di Medellín. Qui cambia un poco la fattura dei cartelli, oltre al fatto che devo riconoscere che, in questa città, non ho mai preso il bus.


La cosa curiosa è che il guidatore del bus spesso è anche proprietario del veicolo, sicché nei fine settimana porta a spasso la famiglia. Anche se non sempre dev'essere divertentissimo... 


Un'altra cosa divertente sono le bancarelle, specializzate nel vendere di tutto un po', senza che si possa scorgere una categoria di prodotto chiara...


Nel caso del fruttivendolo, insieme a banane e ortaggi diversi, c'è anche la vendita di minuti di cellulare.


Anche questo, piccolo ma feroce.


Un negozio di alimenti nella quartiere della Candelaria.


Piante e animali

Più piante che animali, in realtà, perché queste hanno un vantaggio: non scappano, per cui ti lasciano il tempo per preparare l'obiettivo. Questa è una foto d'insieme e una di dettaglio di un albero che chiamano, secondo il giardiniere, "tulipano d'Africa". I fiori sono grandi e turgidi, molto belli.



Quest'altro albero sembrerebbe della famiglia delle mimosacee, ma non ho trovato a chi chiedere.



Gli animali in questione li ho potuti fotografare perché erano imbalsamati o disseccati nel museo di scienze naturali dell'ITM di Medellín, una delle università che ha ospitato il nostro seminario a Medellín.


Animali pochi, come dicevo, ma uno almeno molto grande: questo scheletro di balena, diligentemente ripulito dai salesiani che hanno fondato questo museo, che raccoglie 15.000 varietà diverse di animali e piante, anche se, ovviamente, ne viene esposta solo una piccola parte.


Questo simpatico e vezzoso uccello, appena uscito dalla parrucchiera, forma parte delle specie estinte o in via di estinzione, non saprei precisarlo. E purtroppo non era affatto l'unico, pur essendo il più bello.


Questa foto l'ho rubata per strada, dalla macchina. E non so neanche io come mai è venuta così dritta.


Torniamo alle piante: ecco il verde allegro e baldanzoso di una pianta di banano.



Questo è un giovane bambù in piena crescita, sempre nei giardini, curatissimi, di Medellín.


Per finire, una pianta che da noi non esiste, e che produce frutti squisiti: "el lulo". Per strada a Bogotá.


Scampoli d'arte

Cominciamo da Botero, autore colombiano di riferimento, conosciuto per questa sua passione per la misura XXL e la sua tendenza ad alterare le proporzioni dei suoi personaggi. Qui, per restare sul classico, ho scelto la sua "Giocondissima", una simpatica versione pantagruelica di Adamo ed Eva, e un dettaglio dell'interessante interpretazione che fa del mito greco di Leda col cigno.




Tra le opere di una magnifica collezione privata di maestri contemporanei, c'era anche questo Tàpies.


Henry Miller, visto da Marino Marini.


E questo è il busto di una ballerina, scolpita da —ahimé— non ricordo più chi. Bella, però.


Qua comincia una serie di sculture presenti attorno al teatro-auditorio dell'università "Uniminuto", i cui autori erano anche opportunamente segnalati, ma che non ho avuto la pazienza di trascrivere...
Qui, l'opera in questione, assume l'aspetto di uno strano paio d'ali sulle spalle di Valeria.








Qui, oltre all'opera, c'è un intervento dadaista di un osservatore privo di rispetto...


Scorci di Bogotá

Si potrebbe cominciare dicendo che a Bogotá ci si sveglia molto presto: attorno alle cinque albeggia. Anche se non è sempre che uno riesce a scrollarsi il sonno di dosso per scattare una foto...


Il piccolo percorso comincia da qui, perché in queste torri vivono degli amici: Yenny Alexandra, Pablo e Sebastian, con cui ho passato alcuni piacevolissimi momenti.


Ecco cosa si vede dalle scale del ventesimo piano del palazzo.


Sulla montagna dietro alle torri, si intravede il santuario di Monserrate.


Ed eccoci in salita con un veicolo a trazione (mentre la discesa è in funivia).


Appena posso, metto insieme la foto panoramica che ho scattato da Monserrate. Questo è niente!


Come ogni buon santuario che si rispetti, Monserrate ha la sua zona di bancarelle in cui si vende di tutto e di più. Si passa con disinvoltura dalle immagini sacre a qualunque altro souvenir.



Cambiamento di scenario: qui siamo al "Chorro del Quevedo" (dove chorro sta per fonte), che poi è il nucleo fondazionale di Bogotá. Siamo tornati a visitarla con Chris la mattina prima della mia partenza.



Sempre in questo punto, c'è una simpatica scultura che rischia di passare inavvertita, e invece merita...


Qua siamo già sulla piazza Bolivar, cuore civile (e religioso) della repubblica colombiana.
Questo, come è facile capire, è il lato "religioso" della piazza, con la cattedrale e la residenza episcopale. Sullo sfondo, un grattacielo, e un cielo grigio e gonfio di pioggia...


Ed ecco, tra le colonne del Congresso dei deputati, un grifo che non si sa bene cosa simbolizza...


Non poteva mancare uno scorcio di Bogotá by night, anche se qui se ne vede solo una piccola parte...