12/31/2009

Auguri per il 2010

Questa immagine è stata l'augurio per il 2010 che ho mandato a parenti, amici e conoscenti, accompagnata, nel caso degli italiani, da questo testo:

Sarà un anno —una decade— di importanza diecisiva.
L'augurio: che ci porti luce, che ci apra orizzonti —e che ci trovi svegli.



L'alba è quella del 17 dicembre, e l'immagine (anzi: le immagini, visto che questa panoramica è il risultato della composizione di nove scatti) vengono da Puiggraciós, un promontorio prossimo al paese in cui vivo, di cui si vedono le luci, in basso verso il centro. Per la cronaca, faceva un freddo spettacolare, quasi quanto la limpidezza del cielo.

12/08/2009

Panoramiche all'alba

La bellezza, si sa, non si lascia intrappolare. Fotografare un'alba è praticamente un impossibile. L'essenziale sono gli spazi, il trascolorare del giorno che si specchia sul mare. Si prova a rendere giustizia alle ampiezze dell'orizzonte con un formato panoramico, ma è un semplice espediente. Comunque, vi raccomando di ingrandire le foto. Qualcosa di bello si vede lo stesso. L'ultima fa un giro di 360º.





L'alba del 2 dicembre, alla Sella del diavolo

Il primo dicembre era plenilunio. In questi casi si può assistere al sorgere del sole in presenza della luna che tramonta. Lo scenario è quello della Sella del diavolo, a Cagliari, che si affaccia sul Golfo degli angeli. Insomma, non si può chiedere di meglio. L'alba non ha tradito le aspettative. È iniziata infuocata, al punto che il riflesso su alcune pozzanghere ha l'aspetto di lava incandescente che vuole salire dal fondo della terra. Ma poi si è addolcita in tutte le sfumature del rosa, dell'oro e dell'azzurro. Uno spettacolo davvero sensazionale. Però la luna si è nascosta dietro le nuvole e non si è lasciata contemplare. L'immagine del plenilunio è della notte precedente.





11/22/2009

Una visita a Lluçà

Con questi colori e queste luci è cominciata la mia mattina di sabato, che ho trascorso a Lluçà, un piccolo centro della Catalunya profonda, in una zona rurale tra Vic e Ripoll. Sono stato invitato qui a fare un piccolo colloquio sulla decrescita, venerdì sera, in occasione della festa del paese.


Quest'immagine è, naturalmente, una somma di immagini che raccoglie una panoramica praticamente a 360º, vista dal castello e dalla collina che dà nome a la località. Pare che, fin dall'epoca romana, questo poggio era un magnifico luogo di avvistamento, in quanto non arrivava mai fin qui la nebbia che invece imperversa nelle vicinanze di Vic. Da qui il nome "Lluçà", che trae origine dal latino lux, lucis —luce.


Ecco alcuni dei paesaggi che circondano la chiesa di Santa Maria.


Santa Maria de Lluçà

Santa Maria de Lluçà è una chiesa ricca di elementi di interesse, dai resti di pitture romaniche al frontale dell'altare, dalle campane al chiostro. Ha dei bellissmi cipressi nella zona antistante.


L'interno è austero, a navata unica, tutto in pietra.


Il frontale dell'altare è la riproduzione di una pittura romanica interessantissima, che si trova, in questo caso, alla sopraintendenza di Vic.


Proprio questo stesso giorno, a Lluçà hanno fatto una dimostrazione delle diverse modalità con si possono suonare le campane. Il campanile di Lluçà ne ospita quattro, di cui quella che si vede in questa foto, in controluce, è, tra le mie foto, una delle migliori...


Il chiostro di Santa Maria

Il chiostro è un po' il gioiello di Santa Maria de Lluçà. Ha delle caratteristiche curiosissime, cominciando dalla forma asimmetrica, che tende al romboide in uno dei quattro vertici. Risale al XII secolo, ed è stato costruito in stile mudèjar, cioè secondo i canoni dell'architettura araba, così come viene esportata in territori tradizionalmente cristiani.


Da quel che ci hanno spiegato, questo capitello raffigura Gilgamesh, personaggio della mitologia persa qui rappresentato con delle lunghe alghe che si fa passare sotto le ascelle.


Bel repertorio di capitelli scolpiti. La parte esposta all'esterno si è deteriorata molto più della parte interna, più riparata.



Vista generale del chiostro, visto dal vertice asimmetrico del romboide.

"La primitiva"

La Primitiva è l'antico nome della casa che ospita attualmente un ristorante, un piccolo ostello al primo piano e una casa rurale nel sottopiano. Chi li gestisce è Kin, una argentina che vive da quasi vent'anni in Catalogna. È stata lei ad invitarmi a Lluçà per parlare di decrescita.



Gli spazi del ristorante sono bagnati da una luce speciale, che peraltro non mi sono dato il tempo di fotografare come si deve. Da cui si deduce che dovrò farlo in una prossima occasione... Kin l'ha arredato con un buon gusto spigliato e senza troppe formalità, raccogliendo mobili e oggetti da fiere d'antiquariato e altre provenienze più o meno fortuite. Un posto francamente gradevole.



Questo è il cane di stanza a "La Primitiva". Purtroppo non ne ricordo il nome, ma posso assicurare che è una bravissima persona.

"La bauma dels bous"

Poco distante da "La Primitiva", seguendo un sentiero poco visibile, si arriva ad una specie di cavità naturale, in catalano "bauma", creata dall'erosione di uno strato di pietra friabile sottostante ad un strato di pietra dura, e che veniva utilizzato come riparo per i pastori della zona (da cui il nome "la bauma dels bous", che sarebbero i buoi). Lo spazio utile è parecchio ampio, anche se forse non è facile apprezzarlo dalla foto.



Questa magnifica quercia si trova sul cammino che conduce alla bauma. È un esemplare veramente maestuoso. A sinistra, sullo sfondo, si vede il colle di Lluçà, su cui si trovano le rovine dell'omonimo castello, un tempo roccaforte e punto di avvistamento strategico, già in epoca romana (e sicuramente anche prima).

11/08/2009

In visita a Can Cuques

Can Cuques è la casa di Jaume e Montse, conosciuti l'anno scorso ad una conferenza sulla decrescita. Situata in campagna, a pochi chilometri da Manresa, è la sede operativa dell'associazione Meandre, di cui Jaume è presidente. Sono stato da loro questo fine settimana, e ho ricevuto una accoglienza magnifica.


La zona che anticamente era adibita alla lavorazione del vino è stata completamente rinnovata e ora è diventata un magnifico spazio coperto ma parzialmente aperto che permette fare attività di ogni tipo.


Gioco d'ombre. Da notare la chiocciola che sta proprio sopra una di queste spirali...


A Can Cuques non mancano i galletti. Eccone due...


Interni a Can Cuques

A Can Cuques abbiamo fatto un pranzo buonissimo con molta compagnia, ma io ho fatto solo una foto delle melagrane che abbiamo sgranato con Jaume mentre chiaccheravamo...


Mi dia una bottiglia di luce, per favore...

Alba con Montserrat sul fondo

Tre immagini scattate all'alba di domenica da Can Cuques, con Montserrat sullo sfondo.
Senza parole.



Girona, variazioni sul tema

Dal Montjuïc di Girona, le viste verso la città includono inevitabilmente la cattedrale, sant Narcís e, più in basso, sant Pere de Gallagant. Sabato mattina ho fatto alcuni tentativi per trovare il luogo e il momento più interessante per scattare una foto...





La valle di Sant Daniel

La valle di Sant Daniel è il parco extraurbano di Girona. Praticamente attaccato alla città, almeno nel suo inizio, diventa rapidamente uno spazio rurale, a pochi minuti di cammino.


Mi è piaciuto vedere questi cartelli che specificano i nomi catalani di alberi e arbusti, rispettivamente.




Questa è una scultura che troneggia alla fine di un viadotto della variante che taglia a metà la valle. Nonostante le mobilizzazioni popolari, la strada l'hanno fatta lo stesso.