4/24/2010

Il mio intervento

Questa è l'istallazione che ho preparato per la mostra "Bosc de mots" (bosco di parole), un omaggio a Núria Albó, una poetessa della mia cittadina, la Garriga, in occasione dei suoi 80 anni.





Le diverse opere di 11 artisti nati o residenti in questa località traggono ispirazione da una sua poesia. Nel mio caso, è questa:

La meva nit

Em sentiràs ardent
com terra assedegada,
però abraça'm ben fort
i encén-te amb el meu foc.

No veuràs el meu fons
de mar que res no calma,
però solca'm ardit
i encén la meva nit.

...

In italiano suonerebbe più o meno così:


La mia notte

Mi sentirai ardente
come terra assetata,
ma abbracciami forte
finchè ti accenda il mio fuoco.

Non vedrai il fondo
del mio mare che niente può calmare
ma solcami ardito
e accendi la mia notte.

...

Il mio intervento abbraccia una delle colonne della sala dove ha luogo l'esposizione.
È stato realizzato in situ e difficilmente può essere smontato e ricostruito altrove.
Mi farà piacere ricevere commenti.

Quattro angoli

Ecco quattro immagini della colonna, in cui si vedono i lati a due a due.




Dettagli

Ecco alcuni dettagli dell'istallazione. Ce n'è uno per ciascun lato.




4/20/2010

A Cagliari, quattro dettagli

Questa scultura si trova all'esterno del lato destro della Basilica di Bonaria; non sono in grado di dirne l'autore, ma mi è sembrato interessante notare cosa spunta, in basso, dal manto della Vergine...

Un gabbiano porta delle alghe nel becco: saranno del cibo o ha deciso di provare a costruire un nido?

Una scala in disuso, riconquistata dalla vegetazione spontanea.

Infine, un simpaticissimo scritto che ho trovato nella libreria Cocco. Vale la pena ampliarlo e leggere il testo.

Sculture nel territorio

Giuseppe Pintori, antico compagno di banco per molti anni al liceo, mi ha fatto scoprire un curiosissimo deposito di sculture all'aperto, dove, se non erro, lo scultore di S. Sperate Pinuccio Sciola lascia in giacenza opere ancora non vendute oppure non terminate. Nel loro insieme, hanno un certo fascino arcaico.

Nel paese di Baradili, già in Marmilla, abbiamo visto invece due monoliti situati nella piazza principale di questo paesino peraltro minuscolo. Sono anche loro di Pinuccio Sciola. Più in basso si può vedere anche un dettaglio.


Questa, infine, non è una scultura, però presenta il suo interesse, visto che in questa facciata si combinano due materiali diversissimi: la pietra, sulla destra, e i mattoni di paglia e fango a crudo (su ladiri), elemento costruttivo caratteristico del Campidano, a sinistra. Il connubio sembra inverosimile ma, a quanto pare, resiste.

Domenica festiva a Villasor

A Villasor siamo capitati nel giorno della festa di S. Antioco, santo a cui è tributata un certa devozione in molti paesi della Sardegna. È stato un peccato non potersi avvicinare alla statua del santo, davvero originale (si vede sulla destra, vicino all'ingresso della chiesa), ma siamo arrivati in piena messa, piuttosto partecipata, come si può apprezzare dalla foto.

Il "W S. Antioco" è veramente da film.

Non so cosa facessero lì questi due asinelli (credo madre e figlio), ma erano un vero spettacolo.

Pur nella sua semplicità, un portone campidanese è sempre bello da vedere.

Una bambina di dieci anni, nel tipico costume di Villasor.

S. Pietro, a Tuili

Tuili ha un centro storico molto bello e piuttosto ben conservato, con alcuni gioielli che presentano un particolare interesse. È il caso —e non unico— della chiesa di S. Pietro, che ospita un magnifico retablo del maestro di Castelsardo, di cui è ben conosciuta l'origine e influenza catalana.

Un angelo trombettiere, nell'oscurità barocca della chiesa.

Il retablo, dedicato a S. Pietro e attribuito al Maestro di Castelsardo. In alto a sinistra c'è anche un bellissimo arcangelo Michele, che infilza un demonio dalle fattezze particolarmente orride.

Siamo capitati anche lì in una domenica festiva, con gruppi che ballavano al suono della fisarmonica. Eccone uno che realizza una delle tante figure de "su ballu tundu".

Serata in Marmilla

A fine serata siamo andati a vedere gli oliveti sulle pendici della Giara. C'erano luci bellissime, anche se forse ho usato tempi troppo lunghi per riuscire a coglierle appieno.



Di rientro a Cagliari, passiamo davanti a Las Plassas, la collina che dà nome alla regione, chiamata Marmilla ("mammella") per motivi evidenti. Si vede un gregge alle sue falde, accompagnato dal pastore, che di questi tempi circola in auto...

Difficile spiegare cos'erano le luci di quella serata, di una dolcezza selvatica che trovo in pochi altri luoghi che non siano la Sardegna.



4/10/2010

A casa di Alfons e Mercè

Sabato 10 aprile ho trascorso una giornata indimenticabile a casa di Alfons e Mercè insieme agli amici del gruppo di studio sulla lettura nel secolo XXI, con cui abbiamo fatto per oltre cinque anni un percorso mensile di incontri e riflessioni condivise, sfociate poi in un numero monografico della rivista "Aloma", oltre ad aver fornito materiale per l'elaborazione di due tesi di dottorato. L'importante, comunque, è l'amicizia che abbiamo coltivato tra noi, e che si ripropone in questi incontri oramai puramente conviviali per condividere un pasto a casa di qualcuno di noi, a turno. Stavolta siamo andati a Llinars, a casa di Alfons, che è stato il coordinatore del gruppo, e di Mercè, sua moglie. Nel cuore del centro storico, la loro casa è arredata con gusto squisito. Ogni angolo sembra una natura morta.


La mensola della camera da letto, con una selezione di immagini delicate ed evocatrici.

All'ingresso del cortile, la sedia di Alfons, col suo cappello per ripararsi dal sole e alcune ceramiche (la passione di Mercè) con verdure di stagione.

Ecco Mercè, la padrona di casa. Non ho scattato immagini di Alfons.

Gli amici della lettura

Francesc.

Julieta.

Josep.

Mar.

Josep Maria.


Mancano Oriol e Dolors, che non sono riuscito a ritrarre nel momento appropriato...

Foto di gruppo

Eccoci quasi tutti, visti dal basso e anche dall'alto, al termine di un pranzo squisito, salutare ed equilibrato.


4/04/2010

Sera di Pasqua

Anche quest'anno il giorno di Pasqua è stato piovoso. Per me, è stata ancora una giornata di passione. In serata, il cielo si è un po' aperto e sono uscito a vedere il paesaggio del Vallès dall'alto del Puiggraciós.