8/25/2010

Barceló ad Avignone

Solo quattro immagini (non sono riuscito a scattarne di più) per dare un assaggio della presenza di Miquel Barceló ad Avignone. Appena usciti dal parcheggio sotterraneo della piazza dei Papi, ecco che ci accoglie questo elefante in equilibrio sulla proboscide. In primo piano, Marina.


Una piastra ceramica con due aragoste quasi mangiabili. Lo sfoggio di virtuosismo nella rappresentazione del pesce era pressochè allucinante, e purtroppo sono riuscito a portarmi via soltanto questo documento.


Trasformare dei mattoni in teschi è un'operazione tra lo scanzonato e il macabro. Lui si era comprato una vecchia fabbrica di mattoni, e ha avuto tempo di farne una bella collezione. Nelle pareti altere (ed altissime) del Palazzo dei Papi, fra una serie di ieratiche sepolture vescovili, facevano il loro bell'effetto. Dovrei citare altri interventi, che si sovrapponevano senza alcun complesso alla statuaria funeraria medievale, ma purtroppo non ho trovato il momento per fotografarla, nè ho le capacità per raccontarla. Barceló è, comunque, un inconoclasta con una capacità enorme di generare nuove icone. Un grande, senza dubbio.


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