12/18/2012

Il lavatoio (el safareig)

Una delle cose curiose d'El Molar è il lavatoio. Si trova distante dal centro urbano, per arrivarci bisogna camminare una buona manciata di minuti, dopo avere attraversato dei campi di olivi e mandorli e disceso un crinale piuttosto ripido. È una struttura apparentemente abbandonata, anche se gli spazi adiacenti sono ben tenuti, c'è anche un campetto con dei canestri da basket con la reticella in metallo. La struttura interna del lavatoio mantiene le vasche più o meno ben conservate, e l'acqua crea giochi visivi molto interessanti. Dal modo in cui Roser, l'anima del Perxe, mi ha consigliato di andarci, si deduce che questo "safareig" (così si chiama, in catalano) è una meta obbligata per qualunque visitatore, anche solo di passaggio. E mi viene da pensare che, con l'onnipresenza delle macchine fotografiche digitali, potrebbe costituire anche una specie di "banco di prova", col quale le persone del posto possono valutare i loro ospiti: per come guardano, per quello che sanno vedere di ciò che gli si offre alla vista. Proprio perché si tratta di un tema ricorrente, visto e rivisto mille volte, fotografato da tutti gli angoli visivi e con tutte le luci, permette di cogliere meglio di qualunque altro le differenze tra gli osservatori. Ecco, allora, quello che sono riuscito a tirarne fuori nella mezz'ora della mia visita del dicembre scorso.






















Interessante l'intreccio di canne della copertura del tetto.




























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