7/14/2009

Il grande Cirri

Una delle più belle sorprese di questa edizione è stato, per me, il rincontro con Massimo Cirri. Più di venticinque anni dopo l'esserci conosciuti in Toscana, in quel di Bacchereto, ecco che ci ritroviamo in Sardegna, lui come star indiscussa del festival, l'uomo capace di zigzagare tra il serio e il faceto come una chiusura a lampo, l'eroe di Caterpillar (il suo programma di radio), tra i pochi, veri umoristi purosangue che ci sono in giro, e posso dirlo io che l'ho conosciuto quando ancora non lavorava in nessuna radio eppure cazzeggiava alla grande con identica passione. Il capolavoro l'ha fatto la notte del sabato, con una specie di show partecipativo innaffiato di mirto, nel corso del quale un migliaio di persone abbiamo riso come dementi, e di cui purtroppo non ho scattato nessuna immagine.


Queste prime due sono del venerdì pomeriggio, ai giardini della scuola elementare.


Massimo Cirri e Sergio Dogliani, due grandi.


Ecco il Cirri intervistato da una televisione, la domenica pomeriggio, già a consuntivo del festival. Ha un modo unico di sedersi, ricostruendo quasi una retta, in senso diagonale, con le gambe allungate in avanti e la schiena tesa all'indietro. Alcuni voci malevole segnalano che è un grande consumatore di sedie.

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