Quindi non ho metri di paragone per valutare l'incontro con Michela Murgia, autrice di cui ancora non avevo letto niente. Insomma le mie orecchie erano vergini della sua prosa quando, la sera del sabato, ascoltavo la lettura di una selezione di pagine del suo recente "Accabadora", pubblicato da Einaudi. Mi ha impressionato il libro (quantomeno l'assaggio) e ancor più l'autrice. Che ha condotto tutto il colloquio da sola, raccontandosi in un modo enormemente sensibile, intelligente e concreto. Poi ho avuto la ventura di condividere con lei alcuni pasti, di parlare e ascoltare e scherzare e ridere insieme al resto degli invitati in momenti di disimpegno apparente. Sono diventato perfino, durante qualche ora, il suo autista di fiducia per le viuzze di Castelsardo. Previlegi enormi per una prima volta.

1 commento:
Caro Stefano, questa volta anche tu in preda ad un attacco di bulimia, non solo in riferimento ai pasti condivisi,ma anche alla quantità di foto e testi, che mi riprometto di gustare in un momento successivo con più calma. Di questa nostra giovane conterranea di cui ti mostri entusiasta, posso dirti che piace anche a me,è sveglia, disinvolta, capace e sa argomentare. Le ho scritto sul suo blog, per farle molti complimenti e segnalarle alcune imprecisioni (spero distrazioni)contenute nel suo libro
Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell'isola che non si vede.
Non l'ho fatto per fare la maestrina, ma perchè per un'oristanese non era concepibile commettere un errore tanto marchiano riguardante Eleonora d'Arborea. Leggiti il libro se non l'hai fatto e poi mi farai sapere. Gliel'ho segnalato,non ho ottenuto risposta. Mi succede spesso.Che non i rispondano, intendo. Cos'avrò che non va? Ciao...
P.S.Ma tu di lavoro vai in giro per festival letterari e cose simili, sempre in compagnia di gente così piacevole e intelligente? Mica male!
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